Due Gungloidi si pongono davanti a Tiny per fare da scudo, bloccando momentaneamente l'avanzata del tilacino. Dopodiché, i titani cominciano a spingere in stile rugby cercando di far indietreggiare i nostri eroi.
Jeremiah intanto si palesa all'esterno, imbracciando nuovamente il suo fidato schioppo
Che mi prenda un fungo al piede, cosa ci fa tutta questa gente nel mio giardino?!
Big Joe: Matto, ti stavamo cercando da un bel pezzo. Non puoi più nasconderti come una femminuccia, i debiti vanno sanati!
Te l'ho già detto centinaia di volte, il pizzo non lo pago!
Big Joe: La metti così eh?! Allora non ci lasciate altra scelta...
La moltitudine di mafiosi estrae all'unisono le armi, caricandole e togliendo le sicure. La prospettiva è allarmante. Il contadino prova a rivolgersi agli altri, mirando alla folla col fucile
Qui la situazione non è adatta ad un branco di scansafatiche come voi. Avete due scelte: usare i geyser qua dietro per filarvela o rimanere qua e crepare insieme a noi. Questa è una questione personale, quindi non accetterò aiuti di buon grado!
Silvio! Brutto pelandrone, vuoi spegnere quei pollici ed accompagnarli fuori?! Proprio non le conosci le buone maniere tu!
Borbottò Jeremiah, grattandosi vistosamente le parti basse di conseguenza. Lo sgorbio si affretta e cerca di eseguire più in fretta possibile il compito, zoppicando come al solito.
Scusatelo, vota Forza Italia.
Rilla invece era rimasto indietro, troppo occupato a scarabocchiare e prendere pagine su pagine di appunti
Hey! A-Aspettate!
Molto goffamente, lo scimpanzone segue gli altri, uscendo per ultimo e beccandosi un'occhiataccia dal contadino
Ho tratto le mie conclusioni, tuttavia necessito di qualcuno che conosca a menadito l'iso-
Lo scienziato si blocca. Davanti alla casa si trova un vero e proprio posto di blocco, organizzato da un Big Joe più imbronciato che mai. Si era rimesso i pantaloni, ma le sue vesti e, soprattutto, il suo fidato cappello erano acciaccati non poco
Big Joe: È finito il tempo delle mele, bifolchi. Ho parlato col comune ed ho avuto il... "permesso" di sistemare i conti a nome di tutta la città. Sapete, la segretaria è amica mia.
I malavitosi erano circa un centinaio ed avevano a loro disposizione qualche Gungloide da battaglia, pronti a radere al suolo l'intera zona.
Vedo che avete fretta. Meglio così, almeno non vi avrò fra i piedi per molto.
Jeremiah prende una sedia e la poggia al centro della stanza. Dopodiché, si appresta a chiudere tutte le serrandine delle finestre, facendo calare in tale modo la stanza nel buio più totale. Rilla, che aveva appena placato la sua fame, si ritrova spaesato e comincia a brancolare nel buio, toccando un po' ovunque e risultando parecchio molesto
Ohibò! Non so dove io sia e cosa io stia palpeggiando, ma spero che torni presto la luce...
Pochi istanti dopo, un fuoco dal colore verde accesso compare nel camino, illuminando per intero la stanza. Il contadino, che era seduto sulla seggiola al centro, era posto di lato al camino, facendo sì che la sua faccia fosse mezza illuminata e mezza no. Imbracciava quello che pareva essere un basso, probabilmente staccato dal muro in quei pochi secondi d'oscurità. La rifrazione della luce sulle superfici aveva un effetto affascinante, non si può dire che Jeremiah non avesse stile in questo
Senza la giusta atmosfera le storie non rendono come dovrebbero. Silvio! Alza quel culo spaccato che ti ritrovi ed accompagnami in questo racconto, forza!
Lo sgorbio si alza sbuffando, lasciando la sua forma sulla poltrona. Raggiunge zoppicando una chitarra anche essa appesa e si appresta a suonarla con le sue dita storte, rimanendo alle spalle dell'amico che poco dopo comincia a strimpellare lo strumento. Silvio lo segue a ruota e si muove a tempo sia a sinistra che a destra. Rilla, che alla fin fine stava semplicemente toccando una sedia, prende posto a sedere, eccitato come un bambino
Fuori casa mi trovavo Sulla superficie camminavo Il testone giallo volevo insultare Tutto il raccolto lui voleva calpestare
Entrai nel castello Armato del mio fucile bello Al buio però mi ritrovai In quel posto prima mai entrai
Percorsi le scale in pietra Per uscire da quella stanza tetra Sopra la torre sbucai Verso il basso mi affacciai
Un colpo di vento mi spinse Giù da quella struttura mi costrinse Le soffici piante mi salvarono Amiche da piccolo esse diventarono
Attorno mi guardai In una rovina mi ritrovai Scritte strane quelle sul muro Io di comprendonio sono duro
Qualcuno prima di me era arrivato Una porta luminosa aveva spalancato La luce mi inghiottì Portandomi via da quel posto lì
Dentro un orologio mi trovai Più spaesato che mai Ed eccole arrivare Quelle figure non molto care
Di azzurro erano colorate Chissà come ci sono diventate Una donna prese parola Lo sguardo serio e la voce sola
Cosa facessi lì mi chiese Io la mandai a quel paese Molto arrabbiato mi trovavo Preso in giro io pensavo
Non ero degno ella disse Non sapevo a cosa si riferisse La luce tornò di nuovo Portandomi via da quel covo
Nell'isola venni rispedito A dir poco indispettito Il posto di prima quello non era Ormai s'era fatta sera
Sulla spiaggia ero sdraiato Con difficoltà mi ero rialzato Da quel luogo me ne andai E mai più ci ritornai
Il racconto si conclude e così anche i due smettono di suonare. I pollicioni di Silvio andavano a fuoco per l'energia impiegata a pizzicare le corde
Questo è quanto. Non chiedetemi altro perché non saprei rispondere, chiaro?! Non ho idea di come tornare là.
Rilla aveva cominciato a prendere freneticamente appunti nell'intento di capirci qualcosa.
All'interno la dimora di Jeremiah appare alquanto minimale. Le stanze sono solo due, di cui una è il cesso, e la cosa che salta subito all'occhio è la pulizia del tutto. C'è giusto un po' di polvere, ma siamo lontani anni luce dalla sporcizia vista fino ad allora. Letto, camino e salotto sono tutti raggruppati in pochi metri, e come mobili o simili troviamo poca roba. Una vecchia poltrona, una televisione vecchia di mezzo secolo, un tavolo con delle sedie, due o tre comodini e qualche strumento appeso alle pareti. Il contadino prende qualcosa da un sacco e lo sbatte sul tavolo
Siete forestieri, magari questi li mangiate.
Sul tavolo ora sono poggiati dei frutti Wumpa sia normali che di colore strano, qualche pannocchia azzurrina e due pomodori marroni
Questa sì che è roba buona, la coltivo io. Altro che lo schifo che ti propinano di là od in superficie.
Rilla si è già avventato sul cibo con modesta aggressività, senza fare troppi complimenti. Sarebbe saggio prendere qualcosa alla svelta prima che sparisca
Siete i primi a credermi in effetti. Anzi, forse solo quel giornalista vi ha preceduti. "Il Matto" mi chiamano, ma si guardassero allo specchio prima di parlare!
Jeremiah sputa fuori dalla finestra, lisciando Silvio di qualche centimetro, occupato a sistemare il culone frammentato sulla poltrona.
Jeremiah lascia il fucile e porta le mani al ginocchio, dolorante. Mentre saltella sul posto, si rivolge all'amico dopo giusto qualche imprecazione
È vero quel che dicono? Sono amici tuoi?
Silvio annuisce con energia
Potevi dirmelo prima, vecchio bacucco.
Il contadino riprende l'arma da terra e si rivolge di nuovo al gruppetto
Entrate dentro, anche se non graditi siete pur sempre ospiti. Le storie sono sempre migliori con un po' di musica ed un goccio d'olio di ricino.
I due si dirigono verso l'abitazione, seguiti da un riluttante Rilla che continua a nascondersi dietro gli altri. La casa, almeno all'esterno, sembra quasi nuova e decisamente meno malandata delle altre viste a Toxicity.
Rilla si nasconde dietro Evil e Priscilla da galantuomo quale è. Il vecchio invece ricarica il fucile e lo punta sopra Oleg, mirando all'addome di Tiny
Questa è casa mia! Chi siete?! Cosa volete dal mio amico?! Perché lo seguite?! Il sottoscritto non ha alcuna intenzione di pagare alcun debito, ve l'ho già detto!
Rilla afferra al volo la bustina e la ripone nel camice, osservando il passaggio che si chiude dietro l'ultimo entrato
Una forma di vita davvero particola-
Si ode uno scoppio ed un proiettile passa sopra la cresta dello scienziato, staccandogli qualche capello. L'inventore si prende uno spavento così grande che balza istintivamente in braccio a Tiny
FUORI DALLA MIA PROPRIETÀ!!!
A quanto pare il gruppetto aveva messo piede in una sorta di laguna mista ad una fattoria, piena di pozzanghere acide e campi coltivati di non si sa quali pietanze strambe. Colui che aveva proferito parola era un fattore barbuto sulla cinquantina, che si rivolgeva agli intrusi imbracciando uno schioppo. Silvio era posto dietro di lui, rivolgendo il suo solito sorriso ebete ai presenti.
: Doc, non è che potrebbe aiutarmi a estrarre dei semi... o delle spore... o quel che è...?
Rilla fruga nel suo camice e tira fuori delle pinzette e due bustine di plastica
Al momento ho solo questo con me. Fa attenzione! Non sappiamo ancora quanto sia delicato questo organismo... E prendi dei campioni anche per me, grazie.
Lo scimpanzone porge il tutto alla diavola e poi si fa un tantino indietro, volenteroso di osservare il vegetale da una prospettiva più ampia. Va talmente tanto in retromarcia che non si accorge nemmeno di varcare il passaggio aperto dal dingo. Ah, in tutto ciò si sta grattando il pizzetto che non si è ancora accorto di avere, dato che non si guarda allo specchio da prima dell'incidente al bar.