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Una figura rettiliana avanza in quello che pare essere un vastissimo tempio antico, che sembra essere aperto di recente, forse dalla stessa figura. L'ambientazione sembra essere composta da una pietra tendente allo smeraldo, infatti con la luce derivante da alcuni fori della struttura finisce per illuminare i dintorni e creare un'ambientazione mozzafiato, ma al tempo stesso cupa per il buio più totale. Inoltre scorre ininterrottamente tra le varie fessure, aura che sembra condurre verso una zona precisa del tempio, inoltre sono presenti moltissime raffigurazioni su una figura di un serpente antropomorfo attorno a delle bestie delle quali non sembrano mostrate le loro caratteristiche. Più la figura avanza, più l'ambientazione si fa cupa e si può vedere dei resti di muschio un po' ovunque, facendo anche intendere l'antichità del posto. Comincia a salire una scalinata in tutta tranquillità, mentre osserva i dintorni con fare pressoché nostalgico, come se non ci metteva piede da secoli, se non millenni. Tra una raffigurazione di mostruosità e l'altra, arriva al piano più alto del tempio, dove l'aura sembra concentrarsi più di ogni altra parte dell'edificio di smeraldo. Oltre alle raffigurazioni, è presente in fondo quello che pare essere un trono di smeraldo. In questo si possono vedere dei ricalchi di lingua antica o addirittura sconosciuta. La figura avanza verso il centro della stanza, fino a fermarsi al centro di essa, osservando il trono con uno sguardo soddisfatto nel vedere questo intatto e soprattutto splendente e tetro come sempre. Poi si volge verso una delle pareti della stanza, precisamente verso uno strano bassorilievo, dove mostra uno strano figuro intento ad una posa da statua greco-romana. La serpe fissa intensamente questo figuro e nel mentre i suoi occhi si illuminano di verde. Il bassorilievo comincia a fare dei strani rumori, poi dei pezzi di roccia cominciano a cadere sempre più. Fino al punto che lo strato di roccia del figuro non si spacchi, facendo spazio ad una figura, che con un balzo arriva a pochi metri dalla serpe. Una volta in piedi si sarebbe messo con un ginocchio a terra, nel tipico gesto d'inchino ad un sovrano.
E' un piacere rivederla, Padrona
La serpe sorride, non tanto perché felice di vedere quel figuro, quanto più come una persona che riottiene un oggetto importante per i suoi piani. Non lo guarda nemmeno in faccia, preferendo avviarsi verso il trono.
"Risparmiati queste smancerie. Piuttosto, direi che sia giunta l'ora."
Il figuro annuisce, come se avesse già capito le intenzioni della sua padrona. Questo si avvicina alla serpe che si siede nel trono, nel mentre che questa porge a lui la Gemma Celeste. Questo guarda la gemma, prima di infilarla in una tasca e rivolgersi alla sua Padrona.
Allora mi metto subito alla ricerca del- "Calma. Prima che tu faccia sciocchezze e perdi tempo inutilmente. Ho fatto una leggera modifica ai piani originali. Per questa spedizione sarai accompagnato da altri seguaci."
Il figuro sembra sorpreso dalle parole della figura rettiliana.
A-altri seguaci? E dove li ha trovati mia Pardona? "Hmpf! Mi stai forse sottovalutando?"
Il figuro si inginocchia improvvisamente, come se volesse scampare ad un'ira divina.
A-Assolutamente no!
La serpe resta in totale silenzio, mentre continua a fissare il suo fedele servo con uno sguardo glaciale e terrificante. Poi schiocca le dita. Improvvisamente dalla parte più oscura della stanza si possono intravedere delle figure che, per motivi di trama, non possiamo dirvi le loro caratteristiche. "Adesso che siete qui, vedete di fare in fretta. Non ammetto fallimenti."
Una delle figure appena entrate, risponde alla serpe, facendo intuire che sia il capo di quel gruppo.
Non si preoccupi Mia Signora. I Titans of the Sea non la deluderanno!
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Nel mentre che all'esterno dell'oscuro templio di smeraldo piove ininterrottamente, una figura rettiliana attende in silenzio e pazientemente l'arrivo del suo servo più fedele. Il solo rumore che si può sentire, oltre alla pioggia, è il battere le dita sul suo lucente trono. Ad un certo punto smette di punto in bianco questo movimento e si concentra in un determinato punto della stanza. Pochi attimi dopo una luce compare proprio da lì e con essa anche chi stava attendendo. Il fedele servitore si inginocchia davanti alla lamia semi divina.
Padrona, ho prelevato l'aura del primo falò, come richiesto. "...Lo vedo già da me. Non c'è bisogno che tu me lo dica."
Lo sguardo gelido è indirizzato verso il suo servo, il quale terrorizzato non riesce quasi a risponderle del tutto.
S-s-si, Padrona!
A quel punto si rialza, pronto a procedere per la prossima meta. Ma prima che lo possa fare rimane lì, in silenzio, ad osservare la pietra.
P-padrona...
Lo sguardo della rettile lo osserva in silenzio. "Se devi dire qualcosa, fallo in fretta. Sai bene che non manca molto."
Noi lettori non sappiamo a cosa si riferisce l'oracolo, ma il servo capisce perfettamente di cosa sta parlando. Ragion per cui, decide di levarsi subito quel dubbio di dosso.
Perché ha chiamato a dare manforte alleati del genere? Due di loro l'hanno persino tradita e dato informazioni al nemico.
Medusa chiude gli occhi come se stesse meditando sulla questione data dal suo servitore, per poi aprirli e guardare dritto verso di con uno sguardo più minaccioso e gelido che mai. "E con ciò?"
L'Oracolo si alza dal suo trono, avanzando lentamente nella direzione del suo alleato, continuando a guardarlo con sguardo sprezzante. "Non importa di cosa sanno o sapranno, i mortali continueranno a procedere verso il cammino che è stato già tracciato per loro. Il fato è assoluto."
A quel punto si ritrova a pochi passi da lui, guardandolo dall'alto in basso e con il volto coperto dall'ombra, più minacciosa che mai. "Osi prendermi per una sprovveduta? Dovresti ricordare di cosa è successo all'ultima persona che ha osato mancarmi di rispetto."
Il servo non risponde, troppo intimorito di una possibile punizione. "...Bene."
L'Oracolo torna a sedersi sul suo trono, mentre volge lo sguardo verso la parte più buia della sala, dove si intravedono due figure avvolte nell'ombra. "Ora tocca a voi accompagnarlo."
...
Agli ordini, zuccherino!
Il servo, indignato, guarda di cattivo occhio l'ultimo che ha parlato.
Non osare parlare alla Padrona in questo modo!
Hey! Fatti gli affaracci tuoi! "Tacete."
All'ordine i due smettono subito di battibeccare. "Sparite subito dalla mia vista."
Detto ciò, i tre si avviano dentro il portale creato dalla gemma e spariscono. Ritorna così la quiete dentro quel tempio. Però, la rettile, nonostante se ne siano andati, mantiene ancora uno sguardo iracondo. Sembra essere presa da dei ricordi molto lontani, di qualcuno che ha osato sfidare il suo volere, che ha osato disubbidirla, che ha osato voltarle le spalle. Stringe a pugno una delle mani per l'ira, avendo ricordi ben cristallini di cosa successa allora. "...Sei stato uno stupido a credere di poter fare qualcosa..." "Kraken."
Da lì in poi, si sente solo il rumore della pioggia che continua incessantemente.. -
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Una luce ricompare nuovamente in quell'angusto luogo, decretando il nuovo ritorno del servo più fedele dell'Oracolo. Questa volta si limita ad inginocchiarsi davanti alla figura rettiliana, porgendogli la Gemma del Tempo. Medusa la guarda sorridendo malignamente, pregustando già il momento in cui tutto andrà a combaciare con il finale che ha stabilito fin da quando ha iniziato questo suo piano. "Finalmente... il momento sta per giungere."
La rettile ripone nuovamente la gemma al suo servo, che intanto si rialza, preparandosi per raggiungere la destinazione per l'ultimo falò... ma nota che non c'è nessun altro oltre a loro due, aspettandosi nuovamente qualche alleato fatto all'ultimo minuto.
Padrona... Dove sono gli alleati per l'ultima tappa?
Medusa guarda dritto verso il suo servo, stavolta non per punirlo con lo sguardo, quanto piuttosto vedere nel suo sguardo una molto flebile fiducia in lui, che difficilmente potrebbe essere capita da un estraneo. "Non ce ne sono. Questa volta andrai solo."
Il servo si stupisce di vedere che l'Oracolo sta dando nelle sue mani tutte le possibilità della riuscita o meno dell'ottenere l'energia dell'ultimo falò e così arrivare ad un passo dalla fine voluta. Si inginocchia nuovamente, orgoglioso della missione, ma anche al tempo stesso timoroso di cosa possa accadere se fa degli errori di calcolo.
Non la deluderò. "No, non lo farai."
Le parole della semi-divinità appaiono fra la minaccia nel caso di fallimento più totale, e una piccolissima manifestazione di fiducia nei suoi confronti. A quel punto il servo, intimorito, ma anche fiducioso grazie alle parole della sua padrona, si addentra così nel portale, per ottenere l'ultimo pezzo mancante al piano della rettile. A quel punto, ritorna il silenzio e la quasi oscurità in quel tetro tempio. L'Oracolo chiude gli occhi sorridendo malignamente, già pensando alla fine di questo mondo... a quel punto nella sua mente si palesa un'immagine. Un'immagine di un evento che vorrebbe dimenticare, che le provoca furore oltre ogni immaginazione. Una figura alta nella media che si pone in difesa di una figura più esile, spaventata. La divinità si arrabbia a ricordare quell'evento al punto che si forma una crepa nel suo trono a causa della forza della sua aura esercitata senza alcuna sua consapevolezza. Poco dopo, riapre gli occhi, tentando di rilassarsi e dimenticarsi nuovamente di quell'evento. Guarda fuori da una delle fessure, vedendo una luna piena splendente che illumina quel posto pregno di oscurità ovunque, illuminando la rettile, quasi come una figura santa. "... Manca poco..."
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Retroscena al Tempio Di Smeraldo [TNT] |
