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+3
.Non voglio rimanere solo
Nota: la storia che vi narrerò contiene argomenti abbastanza "forti".
Capitolo 1: Qui, da solo, con me stesso.
Ci sono molte cose che ho desiderato fare, da bambino. Desideravo andare sulla Luna, pilotare le astronavi, caccia e qualche auto da corsa. La cosa che, tuttavia, mi portava al decadimento emotivo, era il pensiero della morte. Avevo una terribile paura di lasciare questo mondo, ed ancor ora non so spiegarmi se il motivo é il dolore che si potrebbe provare, o la paura del "cosa c'é oltre". La più probabile, a parer mio, la paura di ritrovarmi solo, senza una famiglia. Crescendo con questi sogni e questo mostro, dovetti affrontarlo per la prima volta all'età di sei anni, a causa di una malattia che mio nonno paterno, Alfredo, aveva contratto. Una malattia al fegato, che provocava una disgregazione cellulare nel fegato, ma non poteva rigenerarsi. Mio padre lo portò in ogni angolo del mondo, ma non c'era più nulla da fare, era terminale, e tutto ciò non mi fu rivelato prima dei 14 anni. L'ultima frase udita da egli fu: "Fai il bravo.", mentre giocavo a GTA3. Piango ancora adesso, perché non sapevo cosa gli stesse succedendo, e avrei voluto passare più tempo accanto a lui. Non sospettai nulla neppure quando l'infermiera, che si trovava a casa di mia nonna la maggior parte del tempo, gli inserì un antidolorifico via flebo. Mi disse solo: "Serve a farlo dormire meglio.". Il giorno della morte non ricordo se piansi, o altro, seppi solo da mio padre che aveva detto di dirmi che dovevo impegnarmi a scuola. Il proposito non l'ho mantenuto solo una volta. E non me lo perdono ancora ora. Lo vidi nella bara giusto qualche attimo, per poi correre a casa a disegnare, pitturare e creare quelle che ai miei occhi parevano opere d'arte, e chiesi a mio padre di metterli nella bara. Spero che non si decompongano. Ti voglio bene Nonno Alfredo. Da lì, iniziai a diventare pazzo, il mostro della morte, mi era vicino, attaccato, incollato a me, non mi lasciava un solo attimo! L'unica cosa che mi dava allegria era la vicinanza della mia famiglia.
Mia nonna materna, Nadia, era anziana, ma dimostrava almeno 15 anni in meno di quanti ne avesse, ed ogni volta che le dicevo della mia paura, e le chiedevo se sarebbe successo anche a me, rispondeva: "Succederà, ma tra molti, molti, molti anni! Inoltre, io ho la fontana della giovinezza!" e rideva. Un bimbo ingenuo come me ci credeva. Ed era abbastanza. Il duro colpo arrivò 8 anni più tardi, il 25 settembre 2011, mia sorella maggiore era in sala parto. Mia madre doveva andare da lei, e mia Nonna Nadia era con noi. Mentre mia madre si preparava, alle 10:11, ricordo ancora, mia nonna ha preso un brutto infarto. Mentre il mio mondo fantastico cadeva in grosse e pericolose scheggie di vetro, correvo come un fulmine dalla sedia dove ero, alla strada per mostrare all'ambulanza dove arrivare, e nonostante la rapidità dell'ospedale, mia nonna entrò in coma. 8 giorni dopo, si spense nella sala rianimazione, e non ho mai pregato così tanto quanto quei tempi. Maledico colui che ha voluto questo. Non mi sono ancora ripreso dal colpo, avendola vista "morire" davanti a me. Nonna Nadia, grazie per il bene che mi hai voluto. Questa é la mia riflessione, la sto scrivendo ora nella mia testa, qui, al bancone di uno sperduto bar di periferia. La forza che pervade la mia mente la mattina, che mi aiuta a vivere, sono le loro promesse. I loro insegnamenti. Ora passo molto tempo con tutti i miei cari. Posso essere qui oggi, ma domani non si sa. Per questo vado avanti. Nessuno può più aiutarti quando é tre metri sotto terra. Io non voglio rimanere solo, NO, non voglio.Fine capitolo primo.
Come sempre, le critiche son ben accette. L'intera vicenda (non solo il primo capitolo) narra eventi in parte reali, in parte fantastici.
Edited by Vaniz - 5/3/2013, 19:46
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+1 .
Sono eventi autobiografici?
Comunque non è mal scritta, ha potenzialità espressiva, ma secondo me devi lavorare sui periodi, secondo me (secondo me perché c'è chi ci vive con questo stile) ci sono troppi periodi, troppe frasi semplici brevi e fulminanti che rendono la lettura un po' un singhiozzo, devi essere un po' più scorrevole, più virgole... Non so se mi spiego. -
.Sono eventi autobiografici?
Comunque non è mal scritta, ha potenzialità espressiva, ma secondo me devi lavorare sui periodi, secondo me (secondo me perché c'è chi ci vive con questo stile) ci sono troppi periodi, troppe frasi semplici brevi e fulminanti che rendono la lettura un po' un singhiozzo, devi essere un po' più scorrevole, più virgole... Non so se mi spiego
Provvederò ad una revisione. Sì, é autobiografica.. -
•Ðark~Shin™ .
User deleted
Bello, non saprei criticare, non sono un esperto nel campo. . -
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Molto bella.
Termini accurati e punteggiatura ben piazzata,non si vede sempre,è proprio quel che mi aspettavo dal nostro amato ornitorinco.. -
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Ho revisionato il capitolo primo. . -
.Sono eventi autobiografici?
Comunque non è mal scritta, ha potenzialità espressiva, ma secondo me devi lavorare sui periodi, secondo me (secondo me perché c'è chi ci vive con questo stile) ci sono troppi periodi, troppe frasi semplici brevi e fulminanti che rendono la lettura un po' un singhiozzo, devi essere un po' più scorrevole, più virgole... Non so se mi spiego
This is.
Attendo impazientemente il secondo capitolo, bravo Vaniz..
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