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Nelle anguste paludi di Mosquito Marsh c'è un locale sgarrupato, su una delle varie isolette che costellano la zona, collegata alle altre da un ponticello poco stabile sulle acque.
Si tratta del Dingo's Diner, locale un tempo in rivalità col Pogo Loco: il calo dei clienti e le continue relocalizzazioni a budget sempre più ridotto ha portato il franchising alla rovina. L'unica soluzione individuata dai proprietari è stata affittata alla fazione dei neutrali.
Adesso è un posto adibito esclusivamente alle riunioni di chi non vuole essere disturbato dai cattivi e non se la sente di intraprendere imprese eroiche. Con bibite e contorni, ovviamente.
Non è un luogo ospitalissimo, il clima è umido e ci sono parecchi insetti, ma è qualcosa.. -
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Un certo pipistrello gironzolando per l'arcipelago finisce per puro caso nel noto locale dalla votazione D come delizioso.
"*sniff*... Che buon profumo!"
E si avvia dentro.. -
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Un mammut lanugginoso si avvicona al Diner percorrendo il ponticello che lo collega agli altri isolotti senza miracolosamente romperlo nonostante il peso...non del pachiderma...
...ma del suo destriero.
:Aaaaah, ma c'abbiamo cosa qui, huh?
Dopo aver "parcheggiato" tamattiga fuori dal locale, il cuoco pistolero scende con calma dal suo destriero e si avvia all'interno dello stabilimento, fissando il silenzio eventuali clienti già presenti lì dentro...
...o almeno così sembra. In realtà sta guardando con ribrezzo i loro piatti.
:...Umpf!...Eeeeeh, sì. Qui ci è disperatamente lo bisogno d'un artista culinario degno di sto nome.. -
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Rusty può vedere il soggetto in un angolo a mangiare della sbobba in una ciotola tutto felice. Dietro al bancone si vede un panzuto pipistrello alle prese con la pulizia dei bicchieri. Si ferma notando il tricheco.
"Buongiorno. Cosa posso fare per lei?". -
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Il tricheco si al bancone, appoggiandosi a questo e facendolo anche scricchiolare leggermente per il suo peso.
:Beh, cominciare potrebbi mostrandomi la listina de li alcolici, buon uo-...pipistrello.. -
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Il pipistrello indica un menù affisso al muro con non solo nomi di piatti improponibili, ma anche la lista di alcolici chiesta da Rusty. Non serve che vi dica che è una serie di alcolici tra i più scadenti che si possa mai sentire. . -
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Per la terza volta in meno di pochi minuti, la porta si spalanca sonoramente. All'ingresso del locale si staglia un rettile, alto e serio, le cui scaglie sono state iscurite e vagamente consunte dall'età che però ha fatto ben poco per affievolirne la corporatura: anzi, rispetto ad un altro varano dall'aspetto molto, troppo simile, la sua muscolatura è assai più definita, forse cortesia dell'armatura di cui ora porta solo qualche placca a protezione del corpo. Egli getta un'occhiata di velato disgusto attorno a sé, per poi fare spallucce con aria vagamente affranta.
: Tsk... non sarà il The Cannon, ma me lo faccio andare bene...
Poco eccitato all'idea di provare le specialità locali e limitandosi piuttosto a guardare l'altrettanto deludente (leggasi come: non c'è sakè) lista delle bevande alcoliche da lontano, da' un morso ad un kebab completo di cipolla che si è portato da casa.
: (...Sembra proprio un picnic.). -
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Il tricheco fa una smorfia seccata nel leggere i nomi degli alcolici, conoscendoli purtroppo tutti...per poi fare spallucce. L'alcool è quasi sempre alcool dopotutto.
:Mi dia na "grapa al cudighi" per cortesia.
A questo punto, mentre aspetta di essere servito, nota il rettile entrare nel locale, fissandolo inizialmente con sguardo poco interessato...ma poi comincia a balenargli in testa l'idea di averlo già visto da qualche parte...cosa che lo spinge ad attirare la sua attenzione con un breve fischio.
:Oi! Faccia nuova! Me spiàs darti la brutta notizia...ma se ci vuoi pigliare nu bicierino de roba nipponica caschi male. Forse puoi andarci vicino se ciapi a "trebbiano del mella" con nu poco de cucchero.. -
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Mentre il barista procede a servire il tricheco, il soggetto comincia ad annusare all'aria. Comincia a muoversi a quattro zampe lentamente, fino ad arrivare nei pressi del rettile appena arrivato.
".... Joe?"
Comincia ad annusare il rettile, per poi alzarsi e grattarsi il retro del capo.
"... No, hai un odore leggermente diverso. Chi sei?". -
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Jyodain appare alquanto colpito dalle parole del tricheco, tali da bloccargli il boccone in gola per qualche breve attimo e spalancare i suoi occhi in evidente sorpresa. Una volta mandato giù a fatica il morso di kebab, inclina leggermente il capo di lato con fare inquisitivo.
: Huh. E tu da cosa l'hai capito che mi andava un poco di sakè, prego...?
Tale sorpresa, però, non dura molto, terminando infatti appena si da un'occhiata e si ricorda di portarsi dietro una katana e parti dell'armatura di un samurai. Sarebbe più sorprendente se avesse chiesto altro, piuttosto. Si aggiusta quindi gli occhiali, cercando di ritrovare la calma interiore.
: Ahem. Sinceramente non ho capito bene cosa dovrei ordinare per andarci vicino, ma prendo quello. Me lo faccio andare bene.
Prima di potersi sedere, però, nota una presenza avvicinarglisi di soppiatto: subito sguaina la spada con un fendente di iaido, arrivando a sfiorare i peli del mutante prima di arrestarsi di colpo, capendo che non si trattava di un attacco. Sentendosi chiamare Joe, non può che sghignazzare amaramente.
: Keh... già, io non sono Joe. Puoi pure chiamarmi Jyodain... anche se di questi tempi accetto ogni genere di soprannome.. -
.Jyodain appare alquanto colpito dalle parole del tricheco, tali da bloccargli il boccone in gola per qualche breve attimo e spalancare i suoi occhi in evidente sorpresa. Una volta mandato giù a fatica il morso di kebab, inclina leggermente il capo di lato con fare inquisitivo.
: Huh. E tu da cosa l'hai capito che mi andava un poco di sakè, prego...?
Tale sorpresa, però, non dura molto, terminando infatti appena si da un'occhiata e si ricorda di portarsi dietro una katana e parti dell'armatura di un samurai. Sarebbe più sorprendente se avesse chiesto altro, piuttosto. Si aggiusta quindi gli occhiali, cercando di ritrovare la calma interiore.
: Ahem. Sinceramente non ho capito bene cosa dovrei ordinare per andarci vicino, ma prendo quello. Me lo faccio andare bene.
Il tricheco ridacchia, per poi scuotere il capo e dire scherzosamente...
:Ehhhh, cumpà...è la magia della cuc-Prima di potersi sedere, però, nota una presenza avvicinarglisi di soppiatto: subito sguaina la spada con un fendente di iaido, arrivando a sfiorare i peli del mutante prima di arrestarsi di colpo, capendo che non si trattava di un attacco. Sentendosi chiamare Joe, non può che sghignazzare amaramente.
: Keh... già, io non sono Joe. Puoi pure chiamarmi Jyodain... anche se di questi tempi accetto ogni genere di soprannome.
...per poi allarmarsi non poco come il rettile scuaina la spada per quasi attaccare il mutante, cosa che gli fa uscire di istinto una delle sue grosse rivoltelle modificate...
:Orcaccia d'una scrofa se ci hai li nervi a fior di pelle, cumpà!
...che fa poi roteare in mano, prima di sparare un colpo in aria costituito da una caramella alla liquirizia che accoglie fra le sue fauci prima di rinfoderare la sua "sputafuoco".
:Ad ogni modo, se vuoi n'altro consiglio...attento a ciò che dici perchè qua attorno molta fantasia la gente c'ha con li nomignoli.. -
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Il grosso pipistrello dietro al bancone si mette subito all'opera, per poi chiamare un piccolo pipistrello che afferra il bicchiere con l'alcolico ordinato e portarlo in volo al varano.
"Ecco a lei."
Intanto il soggetto non si era mosso di un millimetro con una faccia da ebete fissa in avanti, con gli occhi verso il rettile, ma non da guardarlo in faccia, visto che non ci vede. Poco dopo tocca con un dito la katana, curioso di capire cosa lo stesse per toccare/affettare, prima di sentire la voce di Jyodain. A quel punto, il suo sguardo va, per la prima volta, verso il suo volto, ascoltandolo. A quel punto sta un po' a riflettere.
"... E' un nome difficile da ricordare."
A quel punto gli si accende una lampadina sopra la testa, intanto che alza l'indice con fare convinto.
"Ci sono! Ti chiamerò Jojo!". -
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Il varano si gratta il capo con evidente imbarazzo, quasi arrossendo al commento di Rusty.
: Chiedo perdono. Di tanto in tanto capita: tutto pare andare divinamente—quando all'improvviso avverto questa tensione, come se avessi sbattuto il gomito contro...contro uno spigolo, ecco. E in quei momenti, dire che ho i nervi a fior di pelle sarebbe un eufemismo. Sarà un meccanismo di difesa perché vengo da un posto malfamato, keh eh eh.
Nonostante ridacchi, non sembra davvero dell'umore di scherzare, e anzi cerca di ripigliarsi per cambiare argomento quanto prima. Afferra il suo drink e lo sorseggia... per poi sputarlo non appena sente il suo nuovo soprannome.
: ...Vorrei rescindere la mia offerta di prima, ma mi pare tardi. Bah...! E che Jojo sia.. -
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"Yeeee!"
Il soggetto alza i pugni al cielo contento, non solo che il varano è accondiscendente alla proposta del soprannome, ma anche di aver fatto nuove conoscenze. Poco dopo gli arriva un'illuminazione riguardo la faccenda.
"... Ed io non ne ho ancora uno."
A quel punto se ne sta seduto in un angolino con le gambe abbracciate e il capo verso il basso. Sembra essersi istantaneamente depresso appena si è ricordato del suo essere senza un nome.. -
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Rusty ridacchia sentendo il nuovo soprannome del rettile.
:Ahr! Ahr! Ahr! Detto te l'avevo, "Jojo"! E bene ancora t'è andata!"Yeeee!"
Il soggetto alza i pugni al cielo contento, non solo che il varano è accondiscendente alla proposta del soprannome, ma anche di aver fatto nuove conoscenze. Poco dopo gli arriva un'illuminazione riguardo la faccenda.
"... Ed io non ne ho ancora uno."
A quel punto se ne sta seduto in un angolino con le gambe abbracciate e il capo verso il basso. Sembra essersi istantaneamente depresso appena si è ricordato del suo essere senza un nome.
Il tricheco alza un sopracciglio che non ha.
:...Ah...eh, beh? Fattene uno, no?.