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.Atto 0:
爬虫類の野心
E' il 1996, tempo prima che un famoso Bandicoot venisse creato e si rivoltasse contro il suo stesso creatore. In quel periodo, gli scienziati Neo Cortex e Nitrus Brio stavano conducendo i primi esperimenti sulla fauna locale, più qualche animale recuperato da posti vicini. Il loro obiettivo era quello di creare un imponente esercito di animali antropomorfi geneticamente modificati dall'Evolvo-Raggio, creazione di Nitrus Brio. Allora non era ancora completo il Cortex Vortex, quindi risultava difficile avere sotto controllo tutti, ragion per cui molti furono scartati ed imprigionati nelle segrete del castello. Quelli che hanno retto sono stati quelli che ubbidivano ciecamente a Neo e i più furbi a fare doppiogioco. Era una fredda e piovosa mattina estiva, al punto che vento e pioggia finivano per entrare dalle finestre rotte di quell'edificio costruito come meglio si poteva. Il dottoraccio, di pessimo umore, si avvicina ad un pannello di controllo. Preme un pulsante per attivare un auto-parlante presente in una stanza innanzi a lui, separata da uno spesso vetro resistente, luogo, probabilmente, riservato ai test sui suoi soggetti.
"Ugh... Fate entrare il prossimo."
Mentre degli assistenti di laboratorio procedono a sgomberare la stanza con l'esperimento sotto sedativi, probabilmente impazzito, ecco che procede ad entrare il prossimo. Sembra essere un varano antropomorfo con indosso un kimono violaceo e giallo, con tanto di capelli raccolti all'indietro in una piccola ciocca. Il rettile si guarda attorno con espressione seccata, per poi dirigere il suo sguardo verso il vetro. Non può vedere direttamente il dottore, dato che dalla sua parte è specchiato, ma sente che sia lì. Il dottore resta per qualche attimo ad osservare il varano, per poi prendere distrattamente dei fogli e svogliarli velocemente.
"Vediamo... Soggetto #368, Komodo Joe. Inizio primo test."
A quel punto si attivano dei bot spara laser che prendono di mira il nuovo arrivato. Il test si basava sullo schivare tutti i colpi in arrivo. Naturalmente, nessuno li vietava di distruggere i macchinari, ma è stato specificatamente detto loro di non farlo. Infatti, chiunque l'avesse fatto, sarebbe stato marchiato come non obbediente e scartato senza pietà. Quindi, non è solo un test per i riflessi, ma anche sull'autocontrollo. Il rettile, agilmente, riesce ad evitare i colpi, dando sfoggio della sua velocità. Il dottoraccio resta in silenzio ad analizzare le capacità del komodo. Ad un certo punto, capito che non faccia parte della schiera di esperimenti impazziti, premendo un pulsante, disattiva i bot, terminando così il primo test.
"... Accettabile. Inizio secondo test."
Ecco che i bot spara laser, fanno poi posto ad un robot più grande da combattimento. Lì vicino, da sotto il terreno appare uno scaffale con ogni tipo di arma: pistola laser, lanciafiamme, bazooka e così via. Il varano osserva prima l'essere meccanico, poi lo scaffale, facendo subito 2+2.
"Prendi un'arma e affronta Pugnobot Alfa 1"
Il rettile resta in silenzio a guardare le armi... per poi spezzare subito il silenzio.
"... una katana."
"Prego?" "Voglio una katana."
Cortex resta perplesso alla richiesta dell'esperimento, cominciando subito dopo a massaggiarsi la fronte per il nervoso.
(pensa) "Dico io, ho messo a disposizione tutto il mio arsenale tecnologico e lui vuole una stupida spada?!"
Ma decide, vedendo i risultati positivi del precedente test, di soddisfare la richiesta. Schiocca le dita per richiamare l'attenzione ad uno dei suoi assistenti per dargli il compito di prendere l'arma desiderata e portarla al rettile samurai. Non ci mette molto ad arrivare e a consegnarla. Joe la prende senza pensarci due volte e la esamina. Non è granché, ma se la fa bastare. A quel punto si rigira verso il suo avversario e si mette in posizione. Il pugnobot si attiva e comincia a fare dei jab al nulla, come segno di riscaldamento.
"Cominciate."
Nello stesso istante che il dottore da il via, il robot si muove subito verso il varano per cercare di colpirlo, ma il varano è già dall'altra parte, mentre sta rinfoderando la sua katana. Allo scocco del manico col fodero, il robot subisce un taglio netto, tale da dividerlo in due. I suoi occhi lampeggiano a fatica, prima di spegnersi del tutto. Il dottoraccio resta in silenzio... prima di cominciare ad applaudire lentamente con un ghigno soddisfatto in volto.
"Ti do il benvenuto nei Cortex Commandos."
A quel punto il varano viene congedato fuori dalla stanza, dove ad aspettarlo c'è un altro suo simile che è genuinamente contento del successo di Joe.
"Sei stato strepitoso, 兄貴!" "Come sempre. Quel nanerottolo sta facendo dei test veramente banali. Ora tocca a te."
"Vedrai che ci metto subito!"
A quel punto Moe procede a passo spavaldo, mentre Joe gli annuisce. Dopo che suo fratello si avvia, esibisce un ghigno soddisfatto in volto. (pensa) "Keheh! Quella stupida scimmia gialla crede di potermi usare, ma sarò io ad usare lui. E così, riuscirò a creare un regno per noi rettili. Diventerò 将軍!"
Ma viene presto interrotto da qualcuno che spunta fuori dall'ombra, intento a fumarsi un sigaro. Il ghigno sul volto del rettile scompare presto, per dare spazio ad un'espressione seccata.
"Vedo che hai superato i test." "Pinestripe"
Il potoroo ricambia l'espressione seccata, per poi espirare il fumo del sigaro.
"Non intendo certo infastidire un mio caro collega. Ma lascia che ti dia un avvertimento. Il Dottor Cortex pare abbia finalmente trovato il soggetto che sarà a capo dei Cortex Commandos. Ti conviene non disturbarlo con qualche tua idea malsana." "... Potrei dire lo stesso di te."
Il mafioso fa una risata dopo aver sentito la risposta del varano, per poi incamminarsi nuovamente fra le vie del castello. Il rettile, di pessimo umore, decide di tornare nei suoi alloggi, dove avrebbe aspettato il fratello.
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Atto 1:
ピースをまとめる
In uno stanzino pieno di cartonati della pizza, cartaccie untissime, bottiglie di plastica di cola e tanto altro sparpagliati in giro, sopra un divanetto, abbastanza sgualcito e con il cotone che rischia di uscire da uno dei buchi, vi è seduto un certo komodo in carne a trangugiare pop corn e pizza a non finire, mentre guarda un talk show da un vecchio televisore. Questo presenta lo schermo sporco di polvere e ogni tanto si vedono delle interferenze, a causa dell'antenna che è quasi in procinto di staccarsi del tutto e rompersi in mille pezzi. Nel programma si intravedono il classico presentatore con un sorriso fintissimo e un contadinotto di periferia, mandato lì per parlare di come sia la vita di campagna. Moe li ascolta interessato, almeno finché una figura che compare dalle ombre non pensa bene di spegnere la TV e attirare la propria attenzione. "Basta perdere altro tempo." "Oh, andiamo 兄さん! Almeno potevi lasciarmi finire di vedere l'intervista!" "Cosa trovi di interessante nella vita di un contadino?" "Una vita tranquilla come quella di campagna non è poi così male. Hanno molto da dire in realtà. Basta solo pensare a coltivare il terreno, come tenere a bada gli animali, come allontanare i ratti-" "Si, ho capito, può bastare."
Il rettile samurai sospira. Probabilmente hanno fatto questi discorsi molteplici volte, quindi sa già più o meno dove andrà a parare. Ma, rispetto al fratello, non ha interesse in una vita umile, non dopo tutto quello che hanno subito da Cortex. Meritano molto di più di questo. Per tal motivo, dopotutto, il varano brama di conquistare quelle terre e regnare incontrastato, così da non dover niente a nessuno e far vivere a lui e suo fratello una vita da re, senza mancarsi nulla. Il rettile guarda avanti a sé con sguardo deciso, pronto a tutto pur di portare a termine quanto serve per arrivare dove desidera. "Non preoccuparti, 弟... Presto avremo la vita che ci spetta."
Moe resta in silenzio, vedendo quanto fosse deciso il varano samurai a perseguire i suoi obiettivi. Dopo qualche istante, Joe si va a sedere sulla sua poltrona, poco distante al divanetto e nelle stesse identiche condizioni. Pone la sua katana dentro al fodero in avanti e la usa come appoggio, esattamente farebbe un re sul suo trono. Intanto, Moe sposta avanti al fratello un tavolino dove vi erano svariate mappe del castello. Il rettile mingherlino presta particolarmente attenzione alla mappa che porta ai sotterranei del castello, luogo dove il dottoraccio ha rinchiuso soggetti scartati o vecchi colleghi di lavoro con cui si è voluto vendicare. In queste vi sono tracciati dei percorsi, probabilmente legati ai turni di guardia dei vari sgherri e assistenti di laboratorio. "Abbiamo faticato molto, ma siamo riusciti a ottenere ciò che ci serve. Finalmente, possiamo iniziare i preparativi del nostro piano." "Ma 兄さん, come faremo a liberarli? Le porte delle prigioni hanno un riconoscimento facciale, lo sai!"
Il varano tutto squame e ossa resta in silenzio, sapendo bene ciò di cui parla il fratello. Seppur ora possano infiltrarsi nei sotterranei senza esser scoperti, devono ancora fare i conti con questo problema. Non possono certo forzare le porte, altrimenti scatterebbe l'allarme e sarebbero stati circondati in brevissimo tempo. Al rettile gli viene in mente solamente una soluzione per risolvere questo inghippo. "... Non abbiamo scelta. Dobbiamo chiedere il SUO aiuto."
Moe trasale, non aspettandosi che Joe potesse prendere in considerazione un'idea simile, avendo già capito di chi potrebbe star parlando. "何?! Starai scherzando! Non accetterà mai! Finirà per dire tutto a testa gialla!" "... Non credo. Fidati di me."
Il komodo panzuto è ancora enormemente titubante del chiedere prorpio a quella persona, ma, ormai, il consanguineo ha già preso la sua decisione e sa bene che, una volta presa, non torna più indietro. A quel punto, il rettile samurai esce dalla propria stanza, per poi chiudere la porta alle sue spalle lasciando lì l'altro. Prosegue per il lungo corridoio del castello, per poi prendere delle scale a chiocciola, circondato da nient'altro che lanterne a olio e ragnatele. Dopo aver superato quell'angusto passaggio, arriva ad un altro corridoio, incamminandosi fino a raggiungere una porta con sopra l'insegna di un'ampolla. Bussa, prima di entrarci dentro. E' un laboratorio con moltissimi strumenti, a partire da ampolle e becher contenenti materiale di ogni tipo, macchinari per esperimenti biologici e tanto altro. Una certa figura con il testone allungato e dei bulloni conficcati è in procinto di inserire del liquido blu in una fialetta contenente del liquido rosa. Poco dopo il colore cambia in un verde acido con qualche bollicina tipico delle bevande gassate. Dopo aver trangugiato la sua bevanda, lo scienziato si gira verso il nuovo arrivato.
"Ma tu guarda, Komodo Joe. Che ci fai qui? Non credo che il Dottor Cortex ti abbia chiamato." "Infatti sono qui per chiederle un favore, dottor Brio."
L'uomo di scienza resta per qualche secondo di spalle. All'udire quelle parole da parte del varano, gira leggermente lo sguardo indietro per osservarlo. "Ah, si?... Magari... su qualcosa che il dottore non deve sapere?"
Al che lo scienziato caccia un sorriso minaccioso nei confronti della sua creatura, intuendo già cosa abbia intenzione di fare il varano. Il rettile resta col suo sguardo impassibile, non lasciandosi sopraffare dall'ansia di esser già con i piedi nella fossa. "E cosa ti fa credere non gli possa dire tutto?" "... Non lo farai."
Replica il rettile samurai nella sua convinzione ferrea, per poi cacciare a sua volta un sogghigno, tentato di far zittire il suo interlocutore. "Dopotutto non sei nella posizione di minacciare, dato che stai pianificando qualcosa col soggetto 218, o sbaglio?"
Brio, il quale era tranquillo fino a qualche istante fa, alle parole del varano si gira completamente verso egli con un volto completamente sorpreso. "E tu come fai a sape-?!"
Lo scienziato si ferma bruscamente dal finire la frase, per poi fare una risata amara, avendo la sensazione di esser stato fregato. "Brutta serpe" pensava fra sé e sé. D'altronde Joe non poteva realmente saperlo, ma lo ha semplicemente intuito vedendolo entrare ogni tanto nella sala di test del futuro comandante dei Cortex Commandos senza il dottor Cortex, il ché lo ha fatto riflettere. Ora il creatore del rettile si trova con le spalle al muro, poiché, nonostante non ci fossero prove di tutto ciò, la paranoia del suo datore di lavoro potrebbe esser tale da controllare ogni cosa, col rischio di venirlo a sapere, senza considerare il fatto che nutra già dei sospetti nei suoi confronti. Sospira, per poi prepararsi a sentire quanto abbia da dire la sua creazione. "... Di cosa si tratta?"
Il varano si fa una leggera risata, gongolandosi di esser riuscito a convincerlo. Non ci mette, però, a tornar serio e a illustrare i suoi piani e la parte cruciale che dovrà ricoprire Brio. "Io e mio fratello abbiamo intenzione di far fuggire i soggetti rettili imprigionati nelle segrete, per poi fuggire. Dovresti sapere bene perché serve il tuo aiuto."
Brio, con la sua mente brillante, ha capito subito dove volesse andare a parare: il sistema di riconoscimento delle porte delle prigioni. Lo scienziato resta a rifletterci su un momento, perché collaborare ad un piano del genere avrebbe potuto tranquillamente compromettere la sua permanenza nel castello, ma sarebbe stato bene o male lo stesso se il dottoraccio avrebbe scoperto i suoi piani. Ma non è questo il reale problema al momento attuale. ... E tu dovresti sapere che quella zona è pattugliata dai Potorotti. Come pensi di non farci scoprire da loro?"
Il rettile ne è perfettamente consapevole, infatti proprio per questo ha studiato i loro movimenti, al punto da formulare un piano nei minimi dettagli. "A quello ci ho già pensato."
Il komodo si avvia verso la porta, intanto che replica un'ultima cosa al dottore. "Venga nella nostra stanza questa notte senza farsi scoprire. Le dirò ulteriori dettagli lì."
Ed esce così dalla stanza, pronto ad avviarsi per tornare indietro... ma subito si ferma, vedendo nella parte oscura del corridoio una figura familiare, che pian piano esce fuori: Pinstripe. "Ci si rivede, collega."
Joe resta in silenzio guardandolo storto, mentre il potoroo sogghigna e si massaggia il mento, fissando il varano con sguardo di superiorità. "Cosa ti porta qui, mh? Il dottore non ti ha certo chiamato qui." "... Non sono affari che ti riguardano."
Il rettile fa per andarsene, ma viene afferrato bruscamente per la spalla. Si gira verso il marsupiale irritato, vedendo come il mafioso lo guardasse con fare minaccioso. "Oh, si che mi riguarda, se hai intenzione di tradirci."
Il samurai si strattona velocemente per poi arretrare di qualche passo, mettendosi in guardia, così come anche l'altro mutante. Se il rettile prepara le mani sul fodero della katana e la sua elsa, l'altro, come in un duello tra pistoleri del farwest, ha la mano vicina al fodero della sua pistola, pronti ad estrarre le loro armi al momento più opportuno. Il tempo sembra quasi andare a rallentatore in quei secondi di pura tensione fra i due duellanti. Nell'istante che stanno per rispondere finalmente all'offensiva, una voce a loro familiare li interrompe bruscamente. "Cosa succede qui?!"
Le due creazioni si girano subito verso il dottore, per poi ricomporsi e fare come se non fosse successo nulla. "Oh, nulla dottore. Soltanto... una piccola scaramuccia." "... Si, esatto." "... Capisco."
Lo scienziato non si fida molto di quanto dicono, ma, finché non gli creeranno problemi, non gli importa molto delle loro faide interne. A quel punto si gira verso il komodo. "Tu, soggetto. Ti stavo cercando per dei nuovi test. Quindi vedi di sbrigarti." "... Come desidera."
Gli irrita gli ordini ferrei impartiti da Cortex. Vorrebbe urlargli che non prende ordini da una scimmia con la testa a forma d'incudine, ma è costretto a farlo per il bene dei suoi piani. E poi, se non fosse stato per questo, ora avrebbe rischiato di dover avere a che fare direttamente col potoroo, che nel frattempo guarda irritato il varano allontanarsi, infastidito che sia riuscito a scamparla. Joe si volge verso di lui sfoggiando un sorriso deigratorio, come di uno che l'ha scampata. Per poi guardare nuovamente avanti e riflettere. Ora che Pinstripe sospetta qualcosa, c'è il rischio che i turni di guardia dei sotterranei possano avere delle variazioni e ciò lo metterà abbastanza in difficoltà. Ma a quello ci avrebbe pensato quando si sarebbe incontrato con Brio nella sua stanza.. -
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Atto 2:
ダブルプレー
E' una fredda notte tempestosa e un certo scienziato malvagio è alle prese con i test sul soggetto 218. Il frastuono dei tuoni si sente perennemente assieme allo scorrere incessante della pioggia. Chissà che avrà pianificato per il fantomatico futuro generale dei cortex comman- "Ui-ooh Ui-ooh! E' l'allarme compleanno! Tanti auguri, soggetto!"
... Passando ad altro, nelle segrete del castello si sta avviando una figura con una testa longilinea e con dei bulloni attaccati, dopo che ha avuto modo di espellere liquidi in bagno, visto che la tratteneva da giorni sotto ordine del suo capo. Scende fino alle segrete del castello, dove vi sono due potorotti a fare da guardia davanti ad un grande portone di metallo. Lo scienziato si avvicina ai due mutanti, sorpresi di vederlo a quell'ora in questo posto. "Potete andare. Ho delle faccende da sbrigare nelle segrete e gradirei non essere disturbato dalla vostra presenza."
I due si guardano fra loro e annuiscono a Brio, non avendo alternative oltre eseguire indiscutibilmente i suoi ordini. Lo scienziato si guarda attorno, per poi avvicinarsi al pannello posto vicino al portone. Ecco che i ricordi della scorsa notte, nella stanza dei fratelli di komodo, rimembrano nella sua mente:CITAZIONEI tre sono seduti su delle poltrone vecchiotte, mentre il fratello panzone si trangugia in tutta tranquillità il suo cheeseburger. Se Brio lo guarda stranito, Joe lo fissa con sdegno, non capendo cosa possa vederci nel cibo non orientale, specie quello americano. Il rettile smilzo sospira, per poi appoggiare su un tavolo una mappa del castello, con segnati dei punti d'interesse. "Come ben sa, i potorotti hanno zone di pattuglia sia all'entrata, sia in varie zone delle segrete. Per il nostro piano basta solamente che vadano via quelle all'entrata, in modo che possa aprire le porte e lasciare aperta la via di fuga."
Brio si pone davanti ad un pannello e una sfera videocamera (simili a quelle di Heavy Machinery) scannerizza il volto dello scienziato. Lo schermo diventa verde con tanto di un pollicione stilizzato a dare inutilmente conferma. Le porte si aprono, permettendo al chimico di entrare senza troppi problemi. Avanza in un corridoio pieno di porte con i prigionieri sbatterci contro alla vista di Brio. Tra le urla animalesche e richieste d'aiuto da parte di ex-colleghi di Cortex rinchiusi lì per qualche strano motivo, vi è anche un mutante stranamente tranquillo.
"Posso uscire dalla sala d'attesa?" "No, non ancora, Soggetto #299" "... Uffa..."
Brio scende per delle scale, facendo un cenno di saluto ad alcuni potorotti di pattuglia, per poi avanzare tranquillamente nei piani inferiori. Si avvicina ad una libreria, usata dagli scienziati per annotare i soggetti scartati, oltre ai svariati prigionieri. Si guarda nuovamente attorno, per poi ossersare l'arredo.CITAZIONE "Una volta sceso nei piani inferiori, deve spostare la libreria lateralmente. Dietro questa vi troverà un vecchio portone. Questo da l'accesso ad un vecchio passaggio. Io e mio fratello entreremo dalla parte opposta."
Brio si mette al lato della libreria e comincia a spingerla con tutte le sue forze, ma non riesce a smuoverla di un millimetro. Prova in tutti i modi, ma sembra del tutto inutile. A quel punto, furioso, beve un po' del suo mutagene e tramuta le sue braccia facendole aumentare di spessore e potenza. Grazie a queste, riesce, finalmente, a spostare l'arredo senza problemi. Una volta che tornano normali, osserva il portone nascosto, leggermente impolverito e pieno di ragnatele. Con un po' di disgusto, la apre, potendo vedere un lungo corridoio avvolto dall'oscurità.CITAZIONE "Prima del nostro arrivo, attiverai le bombe a gas lacrimogeno che hai disseminato per la via. Indosseremo delle maschere anti-gas solo per quel momento. Addormentati i potoroo di pattuglia, si procederà a liberare i prigionieri e a fuggire via. Veloci e senza alcun ostacolo di sorta. Te ne potrai tornare dicendo di aver avvistato noi fuggire da lontano e presto potrai tornartene nel tuo laboratorio, senza che nessuno sappia la tua collaborazione."
Per il corridoio si vedono delle piccole sfere metalliche che si illuminano ad intermittenza, fino ad aprirsi e rilasciare il gas per tutta la sala. Brio, avendo indossato la maschera, rimane in attesa davanti al passaggio. In lontananza si vede una fioca luce prodotta da una torcia. Il gas si dirada abbastanza velocemente, potendo permettere allo scienziato di levarsela. Guarda verso la figura con un ghigno. "Tutto secondo i piani."
Aveva forse dubbi..
La figura, una volta arrivata davanti al chimico si leva la maschera anti-gas, rivelando il suo volto. "Dottore?" "I tuoi ragazzi sono ai loro posti?" "Naturalmente. Non avranno alcuna via di scampo."
Brio sghignazza tutto soddisfatto. "MUAHAHAH! Quella lucertola ha scherzato con lo scienziato sbagliato!"
Il mafioso prende un comunicatore e cerca di mettersi in contatto con i suoi scagnozzi. "Giovanni, com'è la situazione?"
"Li stiamo ancora aspettando, Capo. Appena li vedremo, li bombarderemo con il nostro piombo." "... Capisco... Avvisatemi quando arrivano."
Il potoroo si mette, come se qualcosa non lo convinca. Brio nota i dubbi della sua creazione e si allarma. "Cosa ti turba, Pinstripe?" "... Secondo la pianificazione del rettile sarebbe dovuto essere già qui..."
Il potoroo, sospettoso ricontatta un altro suo sgherro con il comunicatore. "Giacomo, com'è la situazione lì?"
... "... Giacomo? Giacomo?! GIACOMO CI SEI?!"
Il mafioso viene un attimo preso dal panico non capendo che stesse accadendo ed è in quel momento che Brio sbianca, capendo cosa stia succedendo. "Maledizione! Pinstripe! DOBBIAMO CORRERE SUBITO AL CORTEX POWER!" "Dottore?!" "NON LO CAPISCI?! QUEL DANNATO RETTILE CI HA FREGATI! MIRAVA AL CORTEX POWER FIN DALL'INIZIO!"
Anche il potoroo si fa prendere dal panico sentendo le parole di Brio. I due si mettono subito a correre, mentre Pinstripe ricontatta un altro dei suoi. " ALDO! RADUNA TUTTI AL CORTEX POWER! I DUE RETTILI SONO LI'!"
Spostando la scena proprio in quel luogo, i pochi potorotti rimasti lì a fare guardia vengono stesi uno dopo l'altro dalla furia instancabile di un varano samurai in corsa, diretto verso il centro della struttura. "Keheh! Fin troppo facile!" *Anf Anf* "ASPETTAMI 兄さん!"
Probabilmente vi starete chiedendo cosa stia succedendo. Per capirlo bisogna un attimo fare un salto indietro, per la precisione, dopo che Brio lasciò la stanza:CITAZIONEBrio si alza dal tavolo, una volta concordato il piano assieme ai rettili, avviandosi verso l'uscita. "Se è tutto, ci vediamo domani. Ora scusate, ma ho una torta di Wumpa da preparare..."
E così lo scienziato se ne va, con indosso un grembiule e un cappello da chef stropicciato preso da chissà dove. I due varani dopo aver osservato straniti l'uscita del loro creatore, Joe spiccica parola al fratello. "... Ci tradirà." "何?!" "Ne sono sicuro." "Ma avevi detto che non avrebbe spiattellato tutto a testa gialla!" "E lo credo ancora. Infatti mi aspetto chieda l'aiuto di un certo ratto siciliano."
Moe si incupisce. Se Brio si alleerà davvero con Pinstripe, non hanno molte speranza di andare avanti con il piano. Si gira verso il fratello preoccupato. Ma Joe gli sorride con fare sicuro per rassicurarlo. "Non ti preoccupare. Avevo previsto un esito del genere. Anzi, lo speravo keheh." "... In che senso?" "Se concentreranno tutte le loro pedine nelle segrete, il Cortex Power resterà meno sorvegliato. Il momento giusto per assaltarlo." "Il Cortex Power? Che hai in mente?" "Semplice..." "Moe! Sbrigati! Non abbiamo molto tempo!" *Anf Anf* "Eccomi!"
I due arrivano all'entrata della sala centrale dell'edificio. Joe pone la mano sulla spalla dell'altro rettile, guardandolo negli occhi. "Io terrò a bada questi ratti. Ci penserai tu a finire il lavoro." "C-cosa?!" "Mi fido di te. Ora vai!"
Mentre Joe si fionda sui potoroo, Moe osserva titubante il fratello, per poi correre dentro. Un gigantesco macchinario è posto al suo centro, dove sotto vi è un fiume di materiale tossico da cui traggono energia. Il rettile paffuto si avvicina fino ai comandi, premendo qualche tasto per azionare dei comandi. Ora non resta altro che premere quello di esecusione. Comincia a sudare dal nervoso, mentre nella sua mente ricorda le parole del fratello:CITAZIONE "Lo faremo esplodere assieme al castello e il resto dell'isola!".
未来の将軍の物語 (Mirai no shōgun no monogatari) [TCBA] |
