Perchè la selezione della difficoltà è diventata sfigata?

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    Sto giocando Final Fantasy XVI, e non troppo tempo fa ho giocato Dark Souls 3.

    Due spettri opposti della stessa medaglia, li dove Dark Souks 3 è punitivo e frustrante (sopratutto nel suo DLC, grrr) Final Fantasy XVI è immensamente accessibile, da subito nel gioco ti vengono date cure, pozioni e altre facilitazioni nel caso tu non sia pratico con gli action.

    Al che mi chiedo una cosa.
    Ma gli sviluppatori dei videogiochi moderni, esattamente, che problemi hanno con la selezione della difficoltà?

    Nessuno dei due giochi sovracitati, infatti, ti permette di scegliere la difficoltà. E' preimpostata.

    Ora, perchè i videogiochi si stanno prendendo il vizio di NON mettere questa scelta?
    Perchè uno non può avere il sacrosanto diritto di scegliere "facile" in un gioco complicato, e "difficile" in un titolo semplice da completare?
     
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    E una domanda che mi faccio spesso e vorrei sapere anche io il motivo
    Alcune persone a qui ho fatto questa domanda mi hanno risposto: perché il creatore del gioco a deciso così e mettere la selezione di difficoltà snaturerebbe il gioco
     
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    Voglio la modalità facile in N.Sane Trilogy
     
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    Beh in un certo senso su crash 4 c’è una sorta di modalità facile visto che puoi mettere le vite infinite il gioco rimane comunque abbastanza difficile ma almeno non devi rifare tutto il livello da capo
     
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    In Crash 4 avere vite infinite o illimitate ha ben poco peso, perchè anche se giochi con le vite limitate il titolo ti spamma di 1-up

    La difficoltà di quel titolo è dovuta da altri fattori, principalmente la lunghezza esagerata degli stage, il perfezionismo con cui vanno fatti e la ripetitività.
    Una modalità facile (vera) sarebbe, boh, una modalità con un Aku Aku stra pompato che ti salva anche dalle cadute, qualcosa di simile.
     
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    E' abbastanza evidente che la maggior parte degli sviluppatori tende a rendere il gioco quanto più accessibile a tutti per aumentarne le copie vendute, ergo i guadagni. Purtroppo, si è arrivati al punto tale che in alcuni giochi c'è persino la modalità "Storia" dove la difficoltà è inesistente, fatta solo per chi si vuole godere esclusivamente la trama.

    Sia chiaro, finché ti danno una scelta, ci potrebbe anche stare. Il problema nasce, appunto, se la possibilità di scelta è inesistente e ti devi adattare. Ora non sono nei loro studi e non posso saperlo con certezza, ma credo spesso venga fatto per risparmiare sul tempo di sviluppo e concentrarsi su altro. Perché è evidente che, nel momento che devi settare le varie difficoltà, devi renderlo bilanciato: sia non troppo facile, sia non troppo difficile. E aggiungendo una postilla finale: i tempi di sviluppo aumentano a vista d'occhio. Ormai per fare un gioco minimamente buono tripla A servono 5 anni. Non mi sorprenderebbe se, ad un certo, i tripla A andranno a diminuire proprio per questo. Ma tornando all'argomento principale, se si devono gestire questi tempi di sviluppo, mettere delle modalità complicherebbe ancor più lo sviluppo. In definitiva, ci tocca accettare la decisione degli sviluppatori della presenza o meno della difficoltà.

    PS. C'è anche da dire i titoli grandi, in generale, sono spesso riproposizioni di cosa va nel periodo attuale, con tanto di difficoltà medio-bassa per accalappiare quanta più utenza possibile. Quindi, se non vi trovate più in questo mercato, spostatevi sugli indie. Lì c'è sempre molta sperimentazione, inoltre c'è più la possibilità di trovare qualcosa che dia sfida, senza risultare troppo frustrante come i souls-like. Chiaramente, vanno trovati e scoperti.
     
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    E' abbastanza evidente che la maggior parte degli sviluppatori tende a rendere il gioco quanto più accessibile a tutti per aumentarne le copie vendute, ergo i guadagni. Purtroppo, si è arrivati al punto tale che in alcuni giochi c'è persino la modalità "Storia" dove la difficoltà è inesistente, fatta solo per chi si vuole godere esclusivamente la trama.

    Ma secondo me è pure sbagliato l'approccio dei Dark Souls alla cosa, non è questione di rendere il gioco "facile" o "difficile".

    E' questione del fatto che non ti danno la scelta.
     
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    12/3 13:12 @Mikey: Prometeo scese dall'Olimpo con in mano una fetta di pizza e ne fece dono all'umanità dando speranza e conforto ai terrestri.

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    La selezione della difficoltà non è sempre una soluzione perfetta al paragone con una difficoltà unica ma ben bilanciata; io non tocco le difficoltà più facili dei videogiochi da un bel po', preferisco puntare di più verso le difficoltà normale e difficile quando il gioco mi dà la scelta, e non lo dico perché non voglio che qualcuno online o gli sviluppatori stessi mi prendano in giro per aver scelto una modalità semplificata.
    Questo comporta già un problema; qualcuno non proverà mai la difficoltà Facile perché vuole la "vera sfida", altri giocheranno solo a quella perché non se la sentono di provare una difficoltà più alta.
    Considerando che talvolta la selezione della difficoltà non apporta alcun valore alla rigiocabilità del titolo, credo che sia giusto rispettare la decisione degli sviluppatori di aggiungerne una o meno al proprio gioco; non tutti i giochi beneficiano di un'opzione del genere e mi sta bene così.
    Non so per i casi già menzionati, ma di certo ci sono diversi titoli che non ne hanno bisogno
     
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    Con la G, grazie.

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    Chiedo scusa in anticipo se alzo un po' i toni, ma cosa diamine vuol dire "purtroppo in alcuni giochi c'è una modalità storia che permette di concentrarsi sulla storia"?

    Trasmette una tale insicurezza che qualcuno, meno portato per un dato genere, con meno tempo per farsi le ossa su determinate sfide o perché no, magari con un effettivo handicap, possa comunque giocare lo stesso gioco? Perché se così fosse consiglierei davvero di farsi un esame di coscienza, e pensare che—se offende così tanto che altri finiscano lo stesso gioco senza le stesse difficoltà—magari si sta riponendo anche troppa della propria identità nell'essere bravi coi videogiochi.

    Questo topic è partito con l'intuizione giusta, ossia che molti giochi potrebbero e dovrebbero davvero permettersi più di una o due impostazioni per la difficoltà. Anche io sto giocando a Final Fantasy XVI e per me la modalità azione—che dovrebbe essere la difficoltà normale, insomma—è praticamente perfetta, ma posso comprendere come qualcuno potrebbe preferire una sfida più grande così come posso capire che qualcuno preferisca la modalità storia con tutti i suoi aiuti, oppure si faccia aiutare dagli accessori che automatizzano alcune delle azioni.

    Capisco d'altronde che la scelta della difficoltà non sia sempre la soluzione, ma quando non c'è quella si ricade comunque nello stesso esatto discorso con i vari aiuti che un gioco può provvedere a chi si trova in difficoltà. Ma dico io: è cosa buona e giusta che certi giochi siano belli tosti e inaccessibili ai più, allora è sempre lecito dire che certi giochi non sono fatti per i giocatori più esperti e non hanno diritto di lamentarsi dell'assenza di difficoltà, no?
     
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    CITAZIONE (mongi291 @ 23/6/2023, 10:49) 
    Chiedo scusa in anticipo se alzo un po' i toni, ma cosa diamine vuol dire "purtroppo in alcuni giochi c'è una modalità storia che permette di concentrarsi sulla storia"?

    Trasmette una tale insicurezza che qualcuno, meno portato per un dato genere, con meno tempo per farsi le ossa su determinate sfide o perché no, magari con un effettivo handicap, possa comunque giocare lo stesso gioco? Perché se così fosse consiglierei davvero di farsi un esame di coscienza, e pensare che—se offende così tanto che altri finiscano lo stesso gioco senza le stesse difficoltà—magari si sta riponendo anche troppa della propria identità nell'essere bravi coi videogiochi.

    Questo topic è partito con l'intuizione giusta, ossia che molti giochi potrebbero e dovrebbero davvero permettersi più di una o due impostazioni per la difficoltà. Anche io sto giocando a Final Fantasy XVI e per me la modalità azione—che dovrebbe essere la difficoltà normale, insomma—è praticamente perfetta, ma posso comprendere come qualcuno potrebbe preferire una sfida più grande così come posso capire che qualcuno preferisca la modalità storia con tutti i suoi aiuti, oppure si faccia aiutare dagli accessori che automatizzano alcune delle azioni.

    Capisco d'altronde che la scelta della difficoltà non sia sempre la soluzione, ma quando non c'è quella si ricade comunque nello stesso esatto discorso con i vari aiuti che un gioco può provvedere a chi si trova in difficoltà. Ma dico io: è cosa buona e giusta che certi giochi siano belli tosti e inaccessibili ai più, allora è sempre lecito dire che certi giochi non sono fatti per i giocatori più esperti e non hanno diritto di lamentarsi dell'assenza di difficoltà, no?

    Parto subito col dire che mi scuso per aver posto la cosa in maniera superficiale. E' ovvio che sia giusto voler dare aiuti ai non esperti con le varie difficoltà. Il mio discorso preme più su un altro fattore, esterna a questa discussione. Quando le azioni in game si riducono fino all'osso, e quella persona è più interessata alle storie che effettivamente al gameplay, semplicemente non è il target da videogiocatore, a mio dire. Molti giochi tendono a cancellare la sua essenza stessa , pur di far giocare gente, che alla fine, giocare o meno non importa poi molto. E sia chiaro, non critico visual novel o altri giochi del genere perché l'azione del giocatore è essenziale per proseguire la trama e vedere le tante route, qualora ci fossero. Ma quando si è disposti addirittura a rendere ininfluenti di cosa faccia il giocatore o meno, quale sarebbe la differenza tra guardare un film e questo?

    E sia chiaro, non è semplicemente la questione di avere sfida o meno. Si tratta di rendere importanti le azioni dei giocatori nel gioco, che sia sconfiggere un boss, che sia costruire edifici e trovare oggetti in animal Crossing. Spero che il punto del discorso sia arrivato e non ci siano ulteriori disguidi. Si può anche aprire un altro topic a parte per discuterne più nel dettaglio, se siete interessati.
     
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    C'è una fascia di potenziali giocatori del livello "scusa ma dove si trova il tasto R2?" :asd:

    Io non gioco la modalità facile, ma se c'è una modalità facile, so che posso consigliarlo a qualcuno che ha zero praticità.
    Il fatto che poi non diventi un vero videogiocatore™ per me ha poca importanza, alla fine per me è modo di condividere una cosa con altre persone.

    E' anche per questo che non capisco la mancanza di una scelta della difficoltà. Sti giochi solitamente tentano di far contenti tutti... E poi non mettono quell'impostazione che servirebbe, effettivamente, a coprire tutti i tipi di acquirenti.
     
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    CITAZIONE (DcGamma @ 23/6/2023, 11:05) 
    Parto subito col dire che mi scuso per aver posto la cosa in maniera superficiale. E' ovvio che sia giusto voler dare aiuti ai non esperti con le varie difficoltà. Il mio discorso preme più su un altro fattore, esterna a questa discussione. Quando le azioni in game si riducono fino all'osso, e quella persona è più interessata alle storie che effettivamente al gameplay, semplicemente non è il target da videogiocatore, a mio dire. Molti giochi tendono a cancellare la sua essenza stessa , pur di far giocare gente, che alla fine, giocare o meno non importa poi molto. E sia chiaro, non critico visual novel o altri giochi del genere perché l'azione del giocatore è essenziale per proseguire la trama e vedere le tante route, qualora ci fossero. Ma quando si è disposti addirittura a rendere ininfluenti di cosa faccia il giocatore o meno, quale sarebbe la differenza tra guardare un film e questo?

    E sia chiaro, non è semplicemente la questione di avere sfida o meno. Si tratta di rendere importanti le azioni dei giocatori nel gioco, che sia sconfiggere un boss, che sia costruire edifici e trovare oggetti in animal Crossing. Spero che il punto del discorso sia arrivato e non ci siano ulteriori disguidi. Si può anche aprire un altro topic a parte per discuterne più nel dettaglio, se siete interessati.

    Anche posto in questi termini, rimane comunque un discorso alquanto raccapricciante a mio vedere.

    Ora, posso capire che non sia un bene se un gioco—specie uno appartenente ad una serie che ha già una propria comunità di giocatori—viene ridotto all'osso solo per venire incontro ad una nuova utenza. Però qui si tratta di dare una scelta, che non va in alcun modo ad inficiare l'esperienza altrui: a quel punto si sta soltanto facendo gatekeeping, imponendo la propria esperienza ad altri per vanto e per senso di superiorità.

    Non pestarsi i piedi a vicenda quando non ce n'è bisogno davvero non mi sembra un concetto così difficile da afferrare, nessuno è più o meno degno di giocare un videogioco di chiunque altro. Ma se qualcuno di voi è stato scelto dagli sviluppatori per essere il CEO del gaming si faccia pure avanti
     
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    Per carità, non dovrebbe esserci nessun pregiudizio e nessuna vergogna nel selezionare la modalità Facile, che sia per obiettivi secondari (Uncharted ne ha di trofei che riguardano l'uccisione di un certo numero di nemici con un'arma che si trova in una sezione specifica di un singolo livello, è giusto accelerare un aspetto del gioco così ripetitivo in qualche modo) o altro. Quella è proprio una cosa da maleducati.
    E non è stupido poi quando letteralmente non è possibile finire il gioco con la modalità Facile?

    Quello che volevo dire è che omettere o aggiungere la selezione della difficoltà è una scelta di game design dello sviluppatore, che può ritenere non necessario averne una nel proprio gioco
     
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    CITAZIONE (mongi291 @ 23/6/2023, 11:16) 
    Anche posto in questi termini, rimane comunque un discorso alquanto raccapricciante a mio vedere.

    Ora, posso capire che non sia un bene se un gioco—specie uno appartenente ad una serie che ha già una propria comunità di giocatori—viene ridotto all'osso solo per venire incontro ad una nuova utenza. Però qui si tratta di dare una scelta, che non va in alcun modo ad inficiare l'esperienza altrui: a quel punto si sta soltanto facendo gatekeeping, imponendo la propria esperienza ad altri per vanto e per senso di superiorità.

    Non pestarsi i piedi a vicenda quando non ce n'è bisogno davvero non mi sembra un concetto così difficile da afferrare, nessuno è più o meno degno di giocare un videogioco di chiunque altro. Ma se qualcuno di voi è stato scelto dagli sviluppatori per essere il CEO del gaming si faccia pure avanti

    Ma, ovviamente, ho specificato che, finché c'è la scelta, ci sta, assolutamente. E non si tratta nemmeno dell'esser degni o meno. La concezione di "vero videogiocatore" non fa impazzire nemmeno a me.

    Ci mancherebbe che mi metta a dire chi sia o meno davvero un appassionato ai videogiochi. Il problema, per l'appunto, è quando quella scelta viene imposta. Caso che non c'è ancora, o almeno non ho intravisto. Il punto è che, ecco, se esiste già una difficoltà facile, per poter venire incontro, perché inserire anche un'altra che abbassa ulteriormente la difficoltà? Lì è che, a mio dire, eccessivo. Comunque, torno a ripetere che, finché è solo una scelta, non è un reale problema. Ognuno gioca come vuole o meglio crede. Semplicemente, per venire incontro basta una modalità facile, che ha comunque una propria dignità, piuttosto di una che toglie quasi tutta l'esperienza.
     
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    Io cerco sempre di scegliere le più alte, ma una grande esperienza rimane grande anche se molto facile (in Final Fantasy XV letteralmente non potevi morire :asd:) la sfida non è tutto.
    Detto questo, mi piace vedere più opzioni di accessibilità possibile (giochi come Dishonored, deus ex coi numerosi approcci e livelli di difficoltà sono l'apice, ma anche tutte le esclusive sony recenti) anche se finisco per non usarne, così chiunque può godersi l'esperienza.
    Ovviamente ci sono casi che la sfida e la difficoltà sono parte dell'esperienza di gioco o del Level design come nel caso di un Ninja Gaiden, la roba dei from software come dark souls, o da quanto so anche sekiro o nioh, ma anche lo stesso Crash 4: fasi in cui devi ragionare e tenere la precisione massima per acchiappare le casse; li il gioco è stato pensato così, ti fai il segno della croce.

    Il mercato è vario alla fine, e questo va bene. Certi giochi vengono pensati apposta per essere difficili e purtroppo non possono essere per tutti, e va bene così, ma a meno che non sia proprio una scelta di design se si ha la possibilità di rendere accessibile il gioco, la si deve sfruttare.

    Forse ho fatto un po' un volo, ma succo succo ti rispondo direttamente, secondo me Dark souls se metti la modalità facile perde assai l'esperienza, Final Fantasy invece no.
     
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