Mentre Motz risponde alla cacciatrice, ella si ritrova un kart andarle incontro, venendo investita. Si aggrappa ad esso, nel tentativo di risalire e afferrare Belora per una delle sue corna. Se ci fosse riuscita avrebbe provato a sbatterla contro il volante e farla stordire momentaneamente.

"Di questo ne parleremo una volta che ci siamo sbarazzati della capretta!"

"URGH!"

L'attacco di Chop ferma di colpo il kart del comandante, che si rende conto di essere un bersaglio facile finché non si muove.
Per questo spara dei missili a ricerca contro Motz, Kintana e Chop, in modo da tenerli a distanza mentre fa un'inversione a U per ripartire

Il combattente si ritrova sotto gli attacchi del gruppo, impedendo con successo la sua offensiva contro l'androide, dopo esser fatto indietreggiare da Crattash (il cui tentativo non è sufficiente a strappargli dalle mani l'arma leggendaria) e Momo, viene atterrato facilmente dal grosso pollo ancestrale, dimenandosi in tutti i modi per liberarsi.

"Io... seguo solo... gli ordini DEL GRANDE UKA UKA!"

In un impeto di rabbia, cerca di colpire il pennuto con l'arma e fargli sortire il suo effetto. Nel frattempo R.A.M. riesce con successo nell'impresa. Infatti, il pavimento cade via dall'albero, cominciando a scivolare per il tronco ad alta velocità. per l'impatto, il combattente riesce a liberarsi dalla morsa, per poi tentare di colpire Crattash e Momo.

"Dannati! DANNATI!"

"Lasciali stare!"

Il soggetto si piomba contro il combattente, salvando i due dalla mossa nemica. Tuttavia, i due finiscono per precipitare in un punto dell'albero, mentre il terreno si fa sempre più luminoso. Conviene per i presenti saltare via il prima possibile.

Colpiscimi! Picchiami! Ma togliti di torno!

: ...ma nooo.... non ce n'è mica bisogno...

...ma non può fargli domande perché è occupata a cercare di nascondere il fatto che sia davvero spaventata dall'attrazione.

Joe è decisamente allettato dall'idea di vedere dei turisti in fuga da qualche attrazione resa viva tramite malefici del volpone. Tuttavia, non sono lì in una visita di piacere, perciò è costretto declinare.

"Per quanto ritenga interessante come reagirebbe la gente del posto, non ci troviamo nel momento ideale per cose di questo genere. Ci conviene non dare troppo nell'occhio."

Nota con la coda dell'occhio la diavola palesemente impaurita dal posto, accennando un sorriso malizioso.

"Inoltre, non vorrai far morire dal terrore anche lei keheh."

Chop tira fuori la sua maschera, giusto per stare in tema e illuminare un po’ con il fumo luminoso che fuoriesce da essa

Figooooo! Io partirei da là!

L’incappucciato indica una strada che porta ad un labirinto di piattaforme che salgono, scendono e si muovono

Mi piace! Oppure quello!

Chop indica un’altro labirinto ma pieno di illusioni, l’unico modo per uscirne salvi è portare degli specchietti situati all’entrata e rivelare ciò che è vero e ciò che è falso

Gli specchi portano alla giusta via

La ragazzina è preoccupata non solo da questo pensiero... sapeva quanto il desiderio di vendetta del volpone lo accomunasse a lei. Ma c'è qualcosa di ben peggiore, a suo dire. Si sporge fuori, verso Tritium.

: Ugh... che vi aspettavate? Un morto che lascia la sua tomba non torna mai a portare pace e allegria... come diceva mio papà, in genere ha qualche reclamo da fare. E per reclamo si intende che vuole ammazzare qualcuno.

In quanto necromante... in quanto ultima dei Von Devil, la sua responsabilità sarebbe non solo di fermarlo, ma di mettere quello spirito in pena a riposo. Ma il pensiero, per un motivo o per un altro la destabilizza. Purtroppo la verità è che, a questo punto... lei non vorrebbe che il vecchio Foxlad sparisse. Anche se il suo posto non è più sulla Terra. E non sa se la spaventi di più doverlo fermare, o il fatto stesso che non vuole doverlo fare.
Nel suo turbamento, la strega alza il capo e si appresta a mentire come un cane.

: ...Tunak Tunak... ho sentito dire fosse un tipo veramente antipatico. Senti... dicci dove sono queste basi. Non me ne frega tanto del destino del mondo onestamente... ma del mio sì, e vorrei sopravvivere. In più... di che maschera si tratta?

Il soggetto si tranquillizza nel constatare che il pirata non abbia fatto ancora il primo vero passo decisivo per il suo obiettivo finale. Prima che potesse chiedere delle basi, ci ha già pensato Priscilla, quindi non gli sovviene da dirgli altro. Però, subito dopo, si ricorda della richiesta di alleati e decide di dire almeno un nome, per non lasciare troppo amaro in bocca al nuovo alleato.

"Comunque, Tritacarne, se vuoi chiedere una mano a qualcuno ci sarebbe Grattash, visto che è sempre disponibile."

Priscilla aggrotta le sopracciglia, un po' scocciata... e per certi versi, turbata dalla scena che ha appena visto.

: ...Pft, tu la vedi ovunque! Ma...

Fa spallucce, concedendo quel paragone al volpone.

: ...Sì, ha la stessa aria di qualcuno che si sta davvero sforzando di essere cattivo. Ma dì la verità, delinquente, che c'era su quel taccuino da farlo commuovere tanto?

: In un modo o nell'altro. Sempre che non facciano terra bruciata, dovrei poter usare i loro mezzi per tornare qui... ma anche senza, sarei davvero sorpreso se non ci fosse niente o nessuno dall'altra parte in grado di riportarmi qui.

La preoccupazione di Motz e, soprattutto, di Crunch, grava sopra Joe prima che egli possa fare gli ultimi passi necessari per attraversare il portale. Dal loro punto di vista, potrebbe anche tornare dopo dieci secondi... ma dal suo, sa che ne passerà di tempo prima di rivederli.

La sua mano stringe la spada foderata con tanta veemenza da tremare. Il varano mostra di rado le proprie emozioni, eppure...

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: Sembra ieri che ero un semplice spadaccino e cacciatore di tesori. Solitario, tenebroso... e infimo. Per i kami, che bastardo ero. Viaggiavo per il globo al solo scopo di arricchirmi e affinare le mie abilità, e credevo che quella sarebbe sempre stata la mia vita. Tutto, però, cambiò quando entrammo in contatto con la CorCom—e nel merito, quando vidi le mie fattezze rispecchiate in quel samurai che con poca sottigliezza si faceva dare da tutti del "traditore". Come potevo mai accettare che fosse quello il futuro che mi attendeva?

: Il mondo era tanto, tanto più vasto di quanto non credessi. Si spandeva all'infinito, oltre il firmamento e i confini di spazio e tempo. Altri pianeti, altre epoche, altre dimensioni, altri universi—divenuto cosciente di tutto ciò, mi persi in quell'immensità. Smisi di vivere nel presente... e la mia mente, curiosa e spaventata di tutte queste possibilità, si diluì, in innumerevoli gocce che si battevano fra loro per prevalere l'una sull'altra.

: Il Joe serio, competente e pragmatico. Lo spadaccino, fiero e determinato. Il mordace leader della Freedom Division. Il saggio maestro. L'assetato di sangue, il compagno fedele per quanto burbero. Quello che fui, quello che sarei potuto essere, quello che sarei infine diventato: il Joe che vedevate un giorno non era quello di ieri e non sarebbe stato lo stesso del domani. Non viveva nello stesso tempo, non era affatto riconoscibile. Tutti questi me, paradossali e ossimoronici, convivevano in qualche modo dentro di me—e per quanto mi dannassi, in questo dissidio interiore giornaliero, non riuscivo mai a capire quale fosse quello reale.

: È solo ad anni di distanza, quando le circostanze mi fecero indossare i panni di Uragirimono, che una singola verità si palesò finalmente a me: non è mai esistito un vero me, né è mai importato. Tutti questi frammenti, interconnessi fra loro dalle più imprevidibili e fantastiche avventure, sono parte di un gran disegno del Fato, che mi ha messo a questo mondo per uno scopo a cui io soltanto posso adempiere...

Sfodera dunque la katana, roteandola agilmente nella propria mano per poi porla perpendicolare al proprio muso, quasi a volersi specchiare nel chiaro metallo della lama.

: Io, Jyodain, distruggerò la CorCom una volta per tutte... e salverò Fake.

L'ossuta, squamosa mano libera del varano si posa sopra il proprio cuore mentre china leggermente il capo, come giurasse allo stesso universo. Dopo qualche attimo passato così, a discorsone terminato, può finalmente lasciarsi andare ad un lieve accenno di sorriso mentre rinfodera la propria arma e si volta una volta per tutte verso il portale.

: ...Haah. Chiedo perdono per l'enorme supercazzola. Salutatemi Dingo, se mai lo vedete. E dite al me stesso di questo tempo di prendere la vita con un po' più di filosofia; del resto questo è il periodo più felice della nostra vita. Almeno... fino a quando non potremo goderci lo splendido epilogo che verrà. Insieme.

Betty scuote il capo alla proposta di Crattash.

"Ma Gratty, non possiamo abbandonarli! Non posso lasciare che il villaggio venga distrutto!"

A quel punto, comprendendo le intenzioni di R.A.M. gli annuisce. Non vede altre soluzioni per poter impedire questo disastro.

"Allora lo terremo occupato finché non finisci!"

Il combattente nemico, intanto si lascia imprigionare senza opporre resistenza dai tentacoli di Momo. Fa una lieve risata, guardando verso di lei.

"Credi davvero mi importi della mia vita? Sono pronto a gettarla via per il volere del mio signore! Tuttavia..."

L'arma improvvisamente brilla, facendo illuminare l'intero corpo del combattente, creando di seguito un esplosione come epicentro. Non è abbastanza da far esplodere il terreno già innescato, ma è più che sufficiente per farlo liberare dai tentacoli oscuri. Danneggiare sé stesso pur di liberarsi. Questo non fa altro che dimostrare la determinazione che ha per seguire ciecamente gli ordini della maschera malvagia. Ad ogni modo, mentre una nube di polvere imperversa al centro della sala, il titano schizza subito in direzione dell'androide, intuendo le sue intenzioni.

"Non lascerò fare i vostri comodi!"